Informazioni:
Parco inaugurato nel 2009, dedicato a Nicola Calipari, agente segreto italiano ucciso in circostanze drammatiche in Iraq nel 2005. Presenta un'area sgambamento cani e un grande gazebo. Realizzato nel 2008, il Parco Nicola Calipari si estende per mq. 43.820. Caratterizzato da imponente rilevato con area a boschetto, al suo interno si trovano un'area sgambamento cani e un gazebo per ritrovi e manifestazioni, due progetti iniziali diversi che sono poi stati integrati dall’ufficio ambiente che ha deciso di inserire una serie di piante, molte esotiche, intorno al gazebo, ognuna con fioritura e colori diversi nelle varie stagioni. Vi è comunque una predominanza di piante autoctone, fatta eccezione per la quercia rossa (quercus rubra) vicino alla via Ilaria Alpi, che è di origine americana. Sulla collinetta stato effettuato un rimboschimento con alberature e piante autoctone (Frassini e Celtis Autralis) che costituiranno un vero e proprio boschetto. Nicola Calipari (Reggio Calabria, 23 giugno 1953 – Baghdad, 4 marzo 2005) è stato un poliziotto, funzionario e agente segreto italiano, ucciso da soldati statunitensi in Iraq, nelle concitate fasi immediatamente successive alla liberazione della giornalista del quotidiano Il Manifesto, Giuliana Sgrena. Medaglia d'oro al valor militare "Capo Dipartimento del Servizio per le informazioni e la sicurezza militare - già distintosi per avere personalmente condotto molteplici, delicatissime azioni in zona ad altissimo rischio - assumeva il comando dell'operazione volta a liberare la giornalista Giuliana Sgrena, sequestrata da terroristi in Iraq. Prodigandosi con professionalità e generosità, sempre incurante del gravissimo rischio cui consapevolmente si esponeva, animato da altissimo senso del dovere, riusciva a conseguire l'obiettivo di restituire la libertà alla vittima del sequestro, mettendola in salvo. Poco prima di raggiungere l'aeroporto di Bagdad, nel momento in cui l'autovettura sulla quale viaggiava veniva fatta segno di colpi d'arma da fuoco, con estremo slancio di altruismo, faceva scudo alla connazionale con il suo corpo, rimanendo mortalmente colpito. Altissima testimonianza di nobili qualità civili, di profondo senso dello Stato e di eroiche virtù militari, spinte fino al supremo sacrificio della vita. Bagdad, 4 marzo 2005" - Di iniziativa del Presidente della Repubblica