Parco Iqbal Masih - Comune di Castel Maggiore

Informazioni - Comune di Castel Maggiore

Parco Iqbal Masih

Categoria
Aree verdi
Indirizzo
Via G. La Pira
Parco Iqbal Masih

Informazioni: 

Realizzato dall'ufficio ambiente del Comune nel 2002, si estende per mq. 47.728. Contiene 306 alberi, ed è un parco strutturato con diverse tipologie di paesaggio. Vi si trova una vasta area giochi per diverse fasce di età: si tratta dell'Area ludica più strutturata del territorio. Il terreno interessato partiva da una area prettamente agricola ai margini di Via La Pira per arrivare ad un’area di alta urbanizzazione Piazza Amendola. Si è voluto concettualmente mantenere la gradualità di tale distinzione anche nella piantumazione degli alberi. Infatti il parco alterna rilevati (collinetta) dal lato campagna con piantumazione di alberi per i nuovi nati: dal 1993 ne sono stati piantati circa 4.000 per i nuovi nati in 25 anni (piantine di un anno autoctone, fornite dalla regione: acero campestre, olmi, pioppi, ontano, salici, gelsi). Vi sono diversi boschetti adatti per la nidificazione della avifauna. Nell’area verso l’urbanizzato con le conche, sono presenti invece piante esotiche come il liquid ambar e il rododendro, o l' Ontano, che è una pompa idrovora naturale e ha funzione idraulica. Anche il piccolo fossato ornamentale con ponticello ha in realtà una importante funzione idraulica. Iqbal Masih nacque nel 1983 in una famiglia molto povera. A quattro anni già lavorava in una fornace, a cinque fu venduto dal padre ad un venditore di tappeti per pagare un debito di 12 dollari. Fu quindi costretto a lavorare 10-12 ore al giorno, incatenato al telaio e sottonutrito, tanto da riportare un danno alla crescita.Nel 1992 riuscì a uscire di nascosto dalla fabbrica e partecipò insieme ad altri bambini a una manifestazione del Bonded Labour Liberation Front(BLLF), Ritornato nella fabbrica di tappeti, si rifiutò di continuare a lavorare malgrado le percosse. Il padrone sostenne che il debito anziché diminuire era aumentato a diverse migliaia di rupie, pretendendo di inserirvi lo scarso cibo dato a Iqbal, supposti errori di lavorazione eccetera. La famiglia fu costretta dalle minacce ad abbandonare il villaggio e Iqbal, ospitato in un ostello dalla BLLF, ricominciò a studiare. Dal 1993 cominciò a viaggiare e a partecipare a conferenze internazionali, sensibilizzando l'opinione pubblica sui diritti negati dei bambini lavoratori pakistani contribuendo al dibattito sulla schiavitù mondiale e sui diritti internazionali dell'infanzia. Nel frattempo, sia per la pressione internazionale che per l'attivismo locale, le autorità pakistane avevano preso una serie di provvedimenti, tra cui la chiusura di decine di fabbriche di tappeti, salvando migliaia di bambini dalla schiavitù. Muore in un agguato il 16 aprile 1995, giorno di Pasqua. A seguito della sua morte, il tema del lavoro minorile, in special modo nell'industria pakistana dei tappeti, ha ricevuto ancora maggior attenzione, rendendo Iqbal un vero e proprio simbolo di tale causa.

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