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Memoria e antifascismo: l'80° della Liberazione
L’ANPI di Castel Maggiore, in collaborazione con l’Amministrazione comunale, organizzerà le seguenti iniziative prima e dopo il mese di aprile:
- Presentazione del libro Quei matti di antifascisti di Renato Sasdelli, che racconta di come era facile cadere sotto le ire del regime fascista e iniziare così un calvario che passava dal carcere al confino e molto spesso anche al manicomio (data in via di definizione, Sede dell’ANPI di Castel Maggiore);
- Memoriae, iniziativa rivolta alle/agli alunni delle classi terze della Scuola Secondaria di Primo Grado “Donini Pelagalli” di Castel Maggiore, che prevede la proiezione del filmato “I miei occhi sul tuo cuore” di Antonella Restelli e la presentazione del suo libro Memoriae (27 febbraio, Teatro Biagi D’Antona);
- Presentazione del libro Bu partigiano italiano di Alberto di Franco, un racconto inedito della scrittrice e partigiana Renata Viganò inserito nel contesto più ampio della guerra di Liberazione nelle valli di Campotto e di Argenta (29 marzo, PAS – Parco del Sapere Ginzburg);
- Presentazione del libro Giotto Coraggio di Paolo Casadio, un romanzo appassionante che racconta una storia d’amicizia ambientata nella zona lacustre del Lago di Garda, durante l’ultima parte della Seconda guerra mondiale (10 aprile, PAS – Parco del Sapere Ginzburg);
- La resistenza raccontata dai bambini, spettacolo teatrale messo in scena dalla classe 5C della Scuola Primaria “Piero Bertolini” di Castel Maggiore, in cui le/i bambini interpreteranno la vita dei loro coetanei vissuti ottant’anni fa. Con questa performance, si porta a compimento il percorso fatto negli anni di scuola e specialmente nell’ultimo dove la classe ha avuto occasione di incontrare e intervistare dei partigiani e visitare i luoghi in cui sono avvenute delle tragedie innescate dalla guerra e dall’odio (19 aprile, Teatro Biagi D’Antona);
- Presentazione del libro L’ultima tragica cascina di Claudio Visani che racconta, nella forma del romanzo, i fatti, le storie e i personaggi della battaglia partigiana e dell’eccidio di civili che vi fu a Fiesso e Vigorso, nella bassa bolognese, nell’autunno 1944. Parteciperà all’iniziativa anche lo storico Luca Alessandrini (22 aprile, PAS – Parco del Sapere Ginzburg)
- Pastasciutta antifascista, in collaborazione con il Centro sociale Sandro Pertini, appuntamento annuale di distribuzione di un piatto di pastasciutta che rievoca un fatto avvenuto nelle campagne reggiane ad opera della famiglia Cervi il 25 luglio del 1943, giorno della caduta del governo fascista di Mussolini. L’evento di rievocazione vedrà vari momenti di riflessione tramite letture dedicate, visita guidata al monumento ai caduti della Resistenza, momenti musicali e ludici (25 luglio, Parco delle Staffette Partigiane).
Insegnamento del dialetto nella scuola dell’infanzia e primaria
- Il progetto dal 2016 ha introdotto l’insegnamento del dialetto bolognese nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria grazie al finanziamento della Regione Emilia-Romagna e all’Unione Reno Galliera, secondo quanto previsto dalla Legge Regionale n. 16 del 18 luglio 2014 per la salvaguardia e la valorizzazione dei dialetti dell’Emilia-Romagna. L’importanza del dialetto risiede nel fatto che è vicinissimo alla vita quotidiana e che rappresenta una diversità di radici storiche, di culture, di esperienze umane che non deve in nessun modo essere disattesa. Il dialetto identifica fatti, luoghi, episodi, storia e tradizioni di un popolo. Insegnarlo a scuola significa rendere le giovani generazioni eredi di una grande ricchezza che durerà nei secoli. Negli anni precedenti, l’insegnamento del dialetto ha comportato un migliore apprendimento delle altre lingue, rivelandosi anche un potente mezzo di integrazione per gli alunni provenienti da realtà linguistiche e culturali diverse dalla nostra.
- I docenti degli istituti scolastici che hanno aderito all’iniziativa e i parlanti nativi sono stati coordinati dal referente scientifico del progetto, prof. Stefano Rovinetti Brazzi. Nel 2024 c’è stato un ulteriore aumento del numero dei parlanti nativi coinvolti nel progetto (in tutto 23) che, insieme al coordinatore del progetto o da soli, si sono recati nelle classi per svolgere lezioni frontali nelle scuole del proprio comune di residenza. Così i parlanti sono riusciti, innanzitutto, a far squadra tra di loro e, di conseguenza, a creare una rete con il territorio di riferimento, salvaguardando anche le diverse sfumature dialettali che possono esserci tra il dialetto della provincia di Bologna e quello della città stessa.
- Il progetto, per l’edizione 2024 che si è conclusa da poco, si è caratterizzato attraverso due azioni principali: il proseguimento del percorso didattico, iniziato negli anni scorsi, il cui scopo è la competenza attiva nella lingua locale, i contenuti vanno dalla cultura tradizionale alla storia e alla quotidianità; la realizzazione di un podcast caratterizzato dalle registrazioni tra i parlanti nativi e i bambini in classe, come testimonianza del dialetto degli anziani madrelingua e di quello dei bambini. Il podcast, costituito da cinque episodi, tratta le seguenti tematiche: preghiere tradizionali, poesie e filastrocche, storie, numeri e giorni della settimana.
- Per il 2025, bisognerà attendere che la Regione Emilia-Romagna pubblichi il nuovo bando.