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Patrick Zaki è libero!

 
Patrick Zaki è libero!

La scarcerazione dello studente, cittadino onorario di Castel Maggiore, disposta dal tribunale egiziano dopo 22 mesi di prigione

 

7 dicembre 2021 - Patrick Zaki, lo studente egiziano dell’Università di Bologna in carcere dal 7 febbraio 2020 con l’accusa per diffusione di false informazioni attraverso articoli giornalistici, è libero.
Il giovane «non è stato assolto», ma verrà rilasciato dal carcere tra stasera e domani mattina e dovrà apparire davanti alla corte di nuovo il 1 febbraio. L’ordine di scarcerazione — secondo fonti legali vicine a Zaki — è stato già firmato.
L’annuncio è stato accolto con un urlo di gioia nel tribunale, dove oggi si è svolta una nuova udienza del processo. Alla base del procedimento contro Zaki c’erano tre articoli giornalistici sulla persecuzione dei cristiani copti in Egitto.

 

Intorno alla figura di Patrick Zaki si è levata una grande ondata di solidarietà in Italia e in particolare a Bologna, alla cui Università Patrick è iscritto. 


Patrick George Zaki è ricercatore in un Master di Studi di Genere presso l’Università di Bologna, immatricolato all’Università di Granada nel Master Erasmus Mundus, con una borsa di studio dell’Unione Europea per frequentare il Master Gemma coordinato dall’Università spagnola.

La notte fra il 6 e il 7 febbraio 2020 è stato arrestato in Egitto, accusato dal governo egiziano di diffondere notizie false attraverso i suoi canali social, di attentare alla sicurezza nazionale e di istigare al rovesciamento del governo e della Costituzione.

Numerose testimonianze di ONG tra cui l’Ong EIPR ‘Iniziativa egiziana per i diritti della persona‘, con cui Zaki collabora, affermano che è stato interrogato circa la sua atti­vità di ricerca a Bologna e le sue iniziative in difesa dei diri­tti umani;

L’Ong EIPR denuncia come Zaki sia stato bendato e torturato per ore: picchiato, sottoposto a elettroshock, minacciato e interrogato dalla National Security Investigations (Nsi); anche Amnesty International è intervenuta sul caso denunciando il rischio di una detenzione prolungata.

 

Nella seduta del 29 luglio 2020 anche il Consiglio Comunale di Castel Maggiore aveva approvato all’unanimità l’Ordine del Giorno che conferiva la cittadinanza onoraria a Patrick George Zaki, riconoscendo nella sua figura quei valori di libertà di studio, di libertà di pensiero e di libertà alla partecipazione pubblica propri di questo territorio e delle istituzioni che lo rappresentano.

 

L’ordine del Giorno approvato dal Consiglio esprimeva apprezzamento per le azioni promosse dalle Università di Bologna e Granada per chiedere la liberazione di Patrick, manifestava vicinanza e solidarietà ai familiari di Patrick, invitava il Governo Italiano a proseguire e rafforzare l’impegno nel chiedere alle istituzioni egiziane il rilascio immediato di Patrick e a promuovere in tutte le sedi istituzionali opportune – con particolare riferimento all’Unione Europea – azioni tese a chiedere il rilascio di Zaki.
Citando i casi di Giulio Regeni e di Sarah Hegazi, l’attivista Lgbt suicida dopo gli abusi subiti in carcere, la sindaca Belinda Gottardi aveva anche parlato della situazione di assenza di democrazia in Egitto, affermando che “la crudeltà che subiscono le persone che si trovano nelle celle egiziane, ci testimonia il fatto che parlare di diritti umani, di differenza di genere, dissentire rispetto all’opinione del regime egiziano non è tollerato e porta repressione, morte e torture. Patrick Zaki è più vicino a noi, ma ci sentiamo coinvolti per tutte le persone che si trovano detenute per le loro opinioni. La cittadinanza onoraria è un simbolo politico importante che esprime la nostra attenzione e il nostro coinvolgimento”.

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