Presenti nel mondo - Comune di Castel Maggiore

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Presenti nel mondo

 
Presenti nel mondo

Essere a teatro è essere oggi presenti nel mondo.
È un momento speciale, uno viene a teatro e esce cambiato, qualcosa avviene…
Alessandra Belledi

 

Sotto la guida luminosa delle parole di Alessandra Belledi, il 12 e 13 ottobre 2024, con Vorrei una voce di Tindaro Granata, si apre la nona Stagione Agorà, diretta da Alessandro Amato con gli sguardi di Anna Amadori, Nicola Borghesi, Lorenzo Donati e Rosalba Ruggeri: 28 spettacoli in programma nei teatri, negli spazi culturali, nelle biblioteche degli otto comuni dell’Unione Reno Galliera, ai quali si affiancano laboratori, progetti speciali e incontri per nutrire una comunità di spettatori, cittadini e artisti del teatro sempre più vivace e partecipe. Per interrogarsi, discutere, stupirsi, sorridere. Per guardare lontano e confrontarsi con l’altro, con ciò che a un primo sguardo appare diverso - come il merlo protagonista dell’immagine realizzata per Agorà da Marco Smacchia che, curioso, prova a rivolgersi a una paperella in una vasca da bagno -. Per non abbassare mai lo sguardo; per essere presenti, oggi, nel mondo.

Il programma si snoda seguendo voci e temi della drammaturgia contemporanea, privilegiando il teatro di parola, pur con importanti aperture verso la danza. Al centro, i temi più attuali e delicati dei nostri tempi: i sentimenti, le relazioni familiari e tra le persone, l’incomunicabilità e il ruolo del linguaggio, i diritti delle donne, il potere e gli autoritarismi, il futuro del nostro Pianeta, la Memoria del Novecento.

 

È dedicato a chi ha perso la capacità di sognare Vorrei una voce di Tindaro Granata, lo spettacolo che, sabato 12 ottobre alle ore 21 e domenica 13 ottobre alle ore 17.30 al Teatro Biagi D’Antona di Castel Maggiore inaugura la nona Stagione Agorà. L’attore, autore e regista siciliano ha realizzato un lungo percorso teatrale all’interno della Casa Circondariale di Messina con le detenute di alta sicurezza, insieme alle quali ha intrepretato l’ultimo concerto live di Mina. In scena ritroviamo i loro occhi, i gesti, le loro lacrime e i sorrisi, la riappropriazione di una femminilità annullata, della libertà di espressione della propria anima e del proprio corpo.

Vorrei una voce apre uno squarcio sul ruolo e sull’emancipazione delle donne, così come fa, in maniera completamente differente, la Compagnia Piccolo Canto con Chiaroscuro (sabato 23 novembre ore 21, Teatro La Casa del Popolo, Castello d’Argile), che in una poetica alternanza di voci e luci racconta la storia della pittrice Artemisia Gentileschi, donna indipendente e coraggiosa, protagonista inascoltata di un processo per stupro nei primi anni del 1600.

Più nota è la vicenda della principessa Turandot, che nella versione di Angela Malfitano e Francesca Mazza (Tra un atto e l’altro) insieme a Teatrino Giullare assume una connotazione favolistica, facendo emergere il coraggio e la capacità di ribellione alle antiche regole del personaggio. Turandot. Una fiaba, liberamente ispirato a François Pétis de La Croix, Gozzi, Shiller e Puccini è in scena lunedì 30 dicembre alle ore 21 al Teatro Biagi D’Antona di Castel Maggiore.

Entra nel cuore della complessità delle relazioni familiari, e delle piccole o grandi violenze che talvolta sottostanno al loro interno, Elogio della vita a rovescio (venerdì 18 ottobre ore 21, Teatro Comunale di Argelato), un progetto di Daria Deflorian e Giulia Scotti che tra dettagli infinitesimali e campi lunghi ripercorre la storia di una sorella, quella che crede di essersela cavata, quella che “fin da bambina aveva posseduto quell'innata forza di carattere necessaria a farsi strada nella vita”, svelando gradualmente il peso dell’altra, quella strana, quella che ci ha lasciato. L’eco lontana della presenza di una sorella risuona anche nell’intimo lavoro del giovane autore e interprete Pietro Giannini, classe 2000: La costanza della mia vita (sabato 9 novembre ore 21, Sala Giulietta Masina, San Giorgio di Piano), Menzione speciale al Premio Scenario 2023, è il racconto di un costante processo di separazione famigliare filtrato da occhi e orecchie ancora abituati alle favole.

Sposta l’attenzione sul rapporto genitori-figli, quando i figli non sono più giovani, La morte ovvero il pranzo della domenica (sabato 15 marzo ore 21, Teatro Casa del Popolo, Castello d’Argile) della Compagnia Diaghilev - Dammacco/Balivo: in scena Serena Balivo dà corpo e voce a una donna che ogni domenica va a pranzo dai suoi genitori ultranovantenni, in salute ma consapevoli che presto dovranno affrontare la morte. Similmente Oscar De Summa, ne L’ultima eredità (sabato 24 maggio ore 21, Parco Casa della Musica, San Pietro in Casale), narra di un uomo che intraprende un viaggio – geografico ed emotivo – per andare a salutare il padre malato e a congedarsi da lui, abbandonando per sempre la condizione di figlio.

Se non è facile comunicare in famiglia, non lo è neppure tra persone che non condividono rapporti di sangue, a maggior ragione se provengono da culture diverse. Atlante linguistico della Pangea di Sotterraneo (sabato 14 dicembre ore 21, Teatro Alice Zeppilli, Pieve di Cento) ci spiega che nel mondo esistono parole intraducibili, concetti complessi raccolti in vocaboli unici che non esistono in altri idiomi: la compagnia ha dialogato online con decine di madrelingua sul significato e l’uso di queste parole dando vita a brevi “lezioni di intraducibilità”.  Potevo essere io di Renata Ciaravino, con Arianna Scommegna (sabato 1 febbraio ore 21, Teatro La casa del popolo, Castello d’Argile), mostra invece come anche le esistenze di due bambini nati e cresciuti nello stesso cortile di una periferia milanese possono seguire traiettorie – forse – totalmente differenti.

È una babele di parole Mad in Europe di Angela Demattè (venerdì 21 febbraio ore 21, Teatro Biagi D’Antona, Castel Maggiore), la storia di una donna incinta impazzita al Parlamento europeo, una donna che sapeva parlare molte lingue, ma ora, dimentica anche della sua lingua madre, riesce a formulare solo una sorta di dialetto internazionale. È il regno dell’incomunicabilità La macchia di Fabio Pisano (sabato 12 aprile ore 21, Teatro La Casa del Popolo, Castello d’Argile), fotografia impietosa di un disagio malcelato all’interno di una coppia e dell’avversione verso l’altro, il nuovo arrivato, lo straniero. Si basa invece sulla relazione – anche quella con il pubblico – Album di Kepler-452 (sabato 10 maggio ore 19 e ore 21, Centro Sociale Pertini, Castel Maggiore), una macchina del tempo, un album scenico di fotografie senza confini nato raccogliendo storie e immagini da varie parti d’Italia e d’Europa, che si misura con la memoria e con il suo sbiadire.

L’estinzione della razza umana di Emanuele Aldrovandi (sabato 3 maggio ore 21, Teatro Comunale di Argelato) ci riporta inevitabilmente ai tempi del Covid, anche se qui il virus in circolazione trasforma chi lo contrae in un tacchino: non sono però diverse le paure, le frustrazioni, i muri che sorgono da un giorno all’altro tra le persone. Anche WE DID IT! di Ateliersi (sabato 31 maggio ore 18, Borgo Digani, Argelato) attraversa i mutamenti nei quali siamo immersi, questa volta con un (ipotetico) lieto fine, un futuro in cui, inaspettatamente, gli esseri umani hanno imparato a sviluppare relazioni più armoniche tra loro e con le altre entità terrestri.

Oggi, invece, sono ancora più che mai attuali i lasciti degli autoritarismi del passato. In Him di Fanny e Alexander (sabato 11 gennaio ore 21, Teatro Alice Zeppilli, Pieve di Cento) Marco Cavalcoli - nominato ai premi Ubu per questa interpretazione – assume le fattezze dell’Hitler inginocchiato di Maurizio Cattelan, un piccolo dittatore-direttore d’orchestra ossessionato dal film Il Mago di Oz, di cui si arroga tutti i ruoli. In quelle tenebre di Rosario Tedesco con Nicola Bortolotti (sabato 25 gennaio ore 21, Teatro Biagi D’Antona, Castel Maggiore) affronta la vicenda e l’oscurità  di Franz Stangl, comandante dei campi di sterminio di Sobibór e Treblinka, in Polonia, nel 1942-1943, l’unico comandante di un campo di sterminio portato davanti a un tribunale, mentre Kohlhaas di Marco Baliani (sabato 8 marzo ore 21, Centro Culturale Teze, Bentivoglio), caposaldo del teatro di narrazione, parla di violenza, potere e giustizia ripercorrendo la lotta condotta da un mercante di cavalli, vittima di un sopruso e della corruzione dilagante, nella Germania del 1500.

 

La Stagione Agorà dedica un capitolo importante agli 80 anni dalla Liberazione con il progetto Scrivere Libertà: cinque spettacoli a ingresso gratuito che raccontano le diverse sfaccettature della Resistenza. Il primo appuntamento è con Donatella Allegro e Andrea Biagiotti che, nello spettacolo Per il resto è tutto da verificare (sabato 18 gennaio ore 21, Sala Giulietta Masina, San Giorgio di Piano) raccontano la storia della partigiana e antifascista Zelinda Resca, nata a Castello D’Argile nel 1924 e ingiustamente coinvolta in uno dei tanti processi che videro alla sbarra ex partigiani. Domenica 23 marzo alle ore 18 al Teatro Alice Zeppilli di Pieve di Cento, Ascanio Celestini porta in scena la sua Radio Clandestina, storico monologo del narratore romano che con il suo stile inconfondibile ricorda l’eccidio delle Fosse Ardeatine. Due soldi di cioccolata, di Rossella Dassu (sabato 29 marzo ore 21, Teatro Comunale di Argelato) è un viaggio dentro il cuore dell’Emilia devastata dal conflitto attraverso le vicende di Eleonora Sambri, nata nel 1926 nella campagna di Bentivoglio, contadina, bracciante, mondina, operaia e partigiana, addirittura attrice. Sabato 5 aprile alle ore 21 al Teatro Biagi D’Antona di Castel Maggiore, il clan di Razza Partigiana – composto da Wu Ming 2, Egle Sommacal, Stefano Pilia, Paul Pieretto e Federico Oppi – narra invece la vicenda di Giorgio Marincola, un ragazzo italo-somalo che combatté i nazifascisti, tra Roma e le Alpi, durante la guerra di Liberazione. Infine, sabato 26 aprile alle ore 21 al Teatro Biagi D’Antona di Castel Maggiore, il progetto Vite Libere - da Lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana, a cura di Donatella Allegro, dà voce ai cittadini e alle cittadine, che leggeranno le parole dei caduti nella Resistenza.

 

Due gli appuntamenti con la danza contemporaneaSabato 16 novembre alle ore 21, al Teatro Alice Zeppilli di Pieve di Cento, Michele di Stefano / mk porta in scena Sfera # uno stato eternamente nascente: ispirato al kecak, affascinante forma di danza e musica quasi rituale nata negli anni Trenta a Bali, questo lavoro prova a restituire alla corporeità la sua funzione magica. Lo spettacolo è inserito nel progetto shoulder season, monografia dedicata a mk a cura di Agorà, Danza Urbana ETS Bologna, Casa della Cultura “Italo Calvino”,- Cronopios Eventi nell’ambito di E’ BAL – Palcoscenici per la danza contemporanea, con il sostegno di ATER Fondazione.

Voice Over di Paola Bianchi (sabato 7 dicembre alle ore 21 al Teatro La Casa del Popolo di Castello d’Argile), realizzato nell’ambito del progetto A tutti, voci dalla storia, nasce invece dalla trasmissione via audio della descrizione di alcune posture presenti nel solo […] KZ della coreografa e dal passaggio dalla parola al corpo (eterodirezione): dalle voci di 51 deportate e deportati politici registrate su audiocassette al corpo di Paola Bianchi - dal corpo di Paola alla sua voce registrata - dalla voce di Paola ai corpi delle danzatrici.

Infine, due momenti dedicati al piacere della visione, dell’ascolto e dei sensi: il Gala di Santo Stefano, tradizionale concerto di musica classica volto a valorizzare i giovani talenti che si sono distinti nelle ultime edizioni del concorso musicale regionale Premio Alberghini (giovedì 26 dicembre ore 18.30, Teatro Biagi D’Antona, Castel Maggiore), e l’irresistibile Pasticceri, io e mio

fratello Roberto, di Roberto Abbiati e Leonardo Capuano (sabato 21 dicembre ore 21, Biblioteca Zangrandi, San Venanzio di Galliera): due fratelli gemelli, diversi nell’aspetto, opposti nel carattere – e che, come Cyrano e Cristiano, aspettano la loro Rossana (in pasticceria) - avvolgeranno la platea con tanta musica e con il profumo di vaniglia e zucchero dei dolci preparati in diretta sul palco.

 

Agorà Formazione ’24-25: La parola e la voce
Prosegue il percorso di Agorà dedicato alla formazione, a cura di Anna Amadori. Il lavoro sulla lettura ad alta voce degli scorsi anni trova coronamento e impulso nel percorso La parola e la voce - con laboratori di lettura, glossolalia, psicofonia, dizione e metrica, letture pubbliche e un convegno - realizzato in collaborazione con BIBLIO-OS’, Leggere Leggere e Junior Poetry Festival, Tararì Tararera, AKI Associazione Kamishibai Italia e sostenuto da CEPELL - Ad Alta Voce 23.

Il Sofà di Agorà / Altre Velocità
Tornano anche quest’anno gli appuntamenti in centro a Bologna davanti al divano rosso di Altre Velocità. In occasione di alcuni spettacoli della Stagione, le compagnie e gli artisti in cartellone si raccontano alla città. In un’atmosfera soffusa e informale, ascolteremo aneddoti e confessioni per conoscere da molto vicino le avventure e le vite di chi oggi ogni giorno sceglie di fare teatro. In via Polese 40 a Bologna, citofonare “Altre Velocità”.

Raccontare Agorà – Un laboratorio di giornalismo
Altre Velocità invita i giovani della Città Metropolitana a far parte di una redazione laboratoriale che curerà interviste, approfondimenti, recensioni, fotografie, materiali audio e video che entreranno a fare parte di un racconto in tempo reale della Stagione Agorà. Durante gli incontri verranno forniti gli strumenti del giornalismo cartaceo e online, con l’obiettivo di rivolgersi a nuovi lettori e utenti.

 

Info e biglietti

Per ogni spettacolo, a ingresso gratuito e a pagamento, è sempre consigliata la prenotazione:

333.8839450; biglietteria.teatri@renogalliera.it.

Biglietto intero: € 14, ridotto: € 12, under 30: € 10, under 18 e studenti universitari: € 5, studenti DAMS e Accademie: €3, sconto gruppo minimo 5 persone: € 8.

Ingresso omaggio per persone con disabilità.

Abbonamenti (con scelta degli spettacoli e posto riservato)

Carnet 4 ingressi: € 35
Carnet 6 ingressi: € 50
Carnet 8 ingressi: € 65
Carnet 10 ingressi: € 80

I carnet non sono nominali

 

Programma, informazioni e biglietti: stagioneagora.it

Agorà è la stagione teatrale itinerante negli otto comuni dell’Unione Reno Galliera, area metropolitana di Bologna: Argelato, Bentivoglio, Castel Maggiore, Castello d’Argile, Galliera, Pieve di Cento, San Giorgio di Piano, San Pietro in Casale. È promossa da Unione Reno Galliera, con il contributo della Regione Emilia Romagna e il patrocinio della Città Metropolitana di Bologna. Direzione artistica e produzione Associazione Liberty. Main sponsor: Hera. Sponsor: Coop Reno, Gruppo Camst, Società Dolce, Ariostea Broker, Emil Banca, Roboqbo, ASA Azienda Servizi Ambientali, Coswell, Energy Group. Media partner: EmiliaRomagnaCultura. Con la partecipazione di Ater Fondazione, E Bal e con la collaborazione di Altre Velocità, ANPI, Antonio Mastrorocco, Biblioteche Associate, Bologna Estate, Borgo Digani di Argelato, Casa della Musica di San Pietro in Casale, Centro culturale TeZe di Bentivoglio, Centro Pertini di Castel Maggiore, Osservatorio per il paesaggio Unione Reno Galliera, Piccolo Festival della Divulgazione, Premio Giuseppe Alberghini, Uscire dal guscio. 

 

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