La Casa della Comunità
La Casa della Comunità di Castel Maggiore
Pubblico delle grandi occasioni lunedì scorso all’incontro convocato dall’amministrazione comunale con l’Assessore alla salute della Regione Emilia-Romagna e il Direttore Sanitario dell’AUSL Bologna
Il Sindaco Luca Vignoli, aprendo la riunione davanti alla platea che affollava la Sala Cutuli, ha potuto precisare i contorni del progetto di Casa della Comunità di Castel Maggiore, sottolineando la scelta della compagine amministrativa insediata a giugno 2024 di realizzare la Casa della Comunità non su terreni vergini fuori dal centro abitato, ma nello stesso luogo dell’attuale poliambulatorio: la costruzione vedrà crescere il nuovo edificio accanto a quello vecchio, che sarà abbattuto dopo il trasferimento.
Il nuovo progetto prevede anche la realizzazione del nuovo Centro Bucaneve per persone con disabilità.
Il Sindaco spiega che "Il nuovo progetto non prevede consumo di suolo, un grandissimo tema nella nostra Regione anche alla luce dei gravissimi problemi manifestatisi negli ultimi anni, anche a Castel Maggiore. In secondo luogo, la sede rimarrà nell’attuale posizione, molto più centrale e raggiungibile, anche col trasporto pubblico, soprattutto per i soggetti più fragili che maggiormente usano il presidio sanitario territoriale. Una posizione che preserva anche riconoscibilità del luogo per le prestazioni sanitarie, per tutte le fasce di popolazione. Infine, c’è il tema della destinazione degli edifici dismessi, che a Castel Maggiore rappresentano un problema rilevante: le nuove opere importanti realizzate negli ultimi anni hanno lasciano vuoti diversi edifici senza un’idea del possibile utilizzo di essi, con conseguenze sul bilancio pubblico per i costi oggettivi e la manutenzione e anche l’onerosità di eventuali riconversioni di utilizzo".
Il Sindaco Vignoli ha anche sottolineato che “non è solo la realizzazione di una nuova opera, ma anche una rigenerazione urbanistica, con l’aumento dei parcheggi a disposizione e la riqualificazione di uno spazio connotato da soluzioni architettoniche e urbanistiche ormai superate, con l’abbattimento di un edificio vecchio ed energivoro e la possibilità di accedere ad un finanziamento GSE stimato in 1 milione e centomila euro, un finanziamento incisivo, anche a fronte dell’aumento dell’investimento da parte del comune di mezzo milione di euro”.
Massimo Fabi, Assessore alle Politiche per la salute della Regione Emilia-Romagna, ha sottolineato il ruolo delle amministrazioni locali nella concretizzazione degli indirizzi espressi dalla Regione: “è una responsabilità decentrata alle amministrazioni locali che a livello dei comitati di distretto e con il concerto delle Aziende sanitarie danno applicazione agli indirizzi tecnici e di programmazione della Regione e li traducono nella realtà del territorio. È una devoluzione della responsabilità in un’ottica di massima applicazione della democrazia: la gestione della sanità non è una scelta solo tecnica, perché si possono trovare soluzioni diverse, con le scelte politiche dell’amministrazione locale, assunte misurandosi con i cittadini e con il territorio, come successo a Castel Maggiore”.
Michele Meschi, Direttore Sanitario dell’Azienda USL di Bologna, ha spiegato che “la Casa della Comunità permetterà di ospitare gli specialisti dell’assistenza primaria, i Medici di Medicina Generale e i Pediatri di Libera Scelta, oltre che rendere più funzionali gli spazi per le attività e per i servizi già presenti all’interno dell’attuale Poliambulatorio con la possibilità di implementare alcune altre figure professionali che possono fare la differenza come gli Infermieri di Famiglia e di Comunità e il Punto Unico di Accesso sociosanitario: questo consentirà di ottimizzare tutte le prestazioni presenti.
Ci sarà un’interazione tra professionisti che avranno in cura tutte le fasce di età: oltre alle patologie dell’anziano, la neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, il consultorio familiare, la pediatria territoriale, i punti prelievi, gli ambulatori per la salute mentale, ma anche le palestre per gli aspetti riabilitativi, una sala polivalente, l’ottimizzazione dei locali e dei percorsi per conseguire obiettivi di qualità lavorativa”.
Dopo il parere tecnico positivo del Ministero, si attende ora il relativo Accordo di programma per finalizzare il progetto e mettere mano ai lavori veri e propri.