Pelleossa, di Veronica Galletta, Minimum fax, 2023
“Santafarra si allungava sul mare come una ciurcetola. A levante la testa dell’armàle si protendeva fino a Capo Graziano, dove le strade finivano, e rimaneva solo il pensiero della ferrovia. A ponente l’ultimo battito della coda tuppuliava a Capo Scùttari, unni finevano li scogli taglienti, e la costa si faceva di sabbia e calette.
Il romanzo è ambientato a Santafarra, un paese immaginario della Sicilia, durante la Seconda Guerra Mondiale. Solo gli Americani, che arrivano su aerei “come rondini impazzite”, regalando “cioccolata e biscotta”, portano novità in un paese che sembra un fantasma di se stesso. Le storie delle famiglie (che si dividono tra “terragni” e “sali”, tra contadini e pescatori), vittime di sfruttamenti e ingiustizie, sono intrise di segreti, tradimenti, pregiudizi e superstizioni, volte a fomentare le dicerie di paese. Ogni famiglia è connotata con un soprannome, che lo priva della propria identità.
Stanco del suo soprannome Paolino Rasura, chiamato Ncantesimo per la sua propensione ad assopirsi nei pensieri, nelle sue storie e a viaggiare con la fantasia, è il protagonista del libro, attraverso i cui occhi vengono narrate le storie del paese. È uno della famiglia dei Pelleossa, e, per sbarazzarsi di quel soprannome in cui non si riconosce. si cimenta con una prova di maturità e di coraggio, decidendo di andare nel giardino di Filippu, considerato il pazzo del paese, dal quale dovrà uscirne vivo.
Pelleossa è un romanzo in cui l’aspetto fiabesco allevia e alleggerisce il dolore, causato da guerre e ingiurie, di cui sono vittima i protagonisti. Leggendo le pagine del libro è impossibile non pensare ai romanzi di Verga, così come la lingua in cui è scritto, un misto di italiano e siciliano, crea una poesia lessicale che consente un’immersione totale nelle vicende del paese, con un occhio sempre attento a non lasciarsi trascinare dai pregiudizi.
Con Pelleossa la Galletta ci regala una bella storia di amicizia e di crescita personale.
Manuela Cavicchi
L’autrice, finalista del Premio Strega nel 2022 con il libro Nina sull’argine, presenterà il suo romanzo mercoledì 7 febbraio alle 18 presso Pas - Biblioteca di Castel Maggiore, all’interno della rassegna Librovagando, promossa dall’Unione Reno Galliera, con il contributo della Cooperativa Le Macchine Celibi
Nata nel 1971 e cresciuta a Siracusa, Veronica Galletta ha trascorso parte dell'infanzia a Ozieri, in Sardegna, e da anni vive a Livorno. È laureata in ingegneria civile idraulica e ha lavorato come ingegnere prima di intraprendere la carriera di scrittrice. Ha scritto numerosi racconti pubblicati su riviste e quotidiani. Con Le isole di Norman ha vinto nel 2020 il Premio Campiello Opera Prima.
