IL GIARDINO DI TOM
VENERDì 5 APRILE ore 18.00
Intitolazione del giardino pubblico Secondo Spisni, “Tom”, Partigiano (1921 - 1944)
Secondo Spisni dopo lo sbandamento dell'esercito italiano militò nella 63a brigata Bolero Garibaldi con funzione di caposquadra. Il 29 ottobre 1944 morì a Bologna per ferite riportate durante la battaglia di Casteldebole. Riconosciuto partigiano dall'1 maggio 1944 al 29 ottobre 1944, è ricordato nel Sacrario di Piazza Nettuno.
Intervengono:
Belinda Gottardi, Sindaca di Castel Maggiore
Gemma Spisni, sorella di Secondo
ANPI Castel Maggiore
Il Giardino Secondo Spisni si trova tra via Chiesa, via Montale e Via Don Dossetti.
Parcheggio presso il cimitero comunale o in via Don Dossetti
Secondo Spisni, nome di battaglia «Tom», nato da Aldo e Fernanda Rossi il 7 dicembre 1921 a Castel Maggiore, di professione falegname, prestò servizio militare in fanteria come artigliere presso l'11° Reggimento Artiglieria Corpo d'Armata Alpino a Udine, dall'1 gennaio 1941 al 13 settembre 1943; a seguito dello sbandamento dell’esercito italiano dopo l’armistizio militò nella 63^ Brigata partigiana Bolero Garibaldi con funzione di caposquadra. Il 29 ottobre 1944 morì a Bologna per le ferite riportate durante la battaglia di Casteldebole. E’ stato riconosciuto partigiano dal 1 maggio 1944 al 29 ottobre 1944, ed è ricordato nel Sacrario di Piazza Nettuno a Bologna.
Va ricordato il contributo complessivo della famiglia Spisni alla lotta di Liberazione: la sorella Maria militò come partigiana nel battaglione Cirillo della 4^ brigata Venturoli Garibaldi e operò a Sala Bolognese e a Castello d'Argile; la sorella Anna, giovanissima, fu attiva nella 4^ brigata Venturoli Garibaldi e riconosciuta patriota dal giugno 1944 alla Liberazione.
Il fratello Narciso risultò disperso in Russia durante la spedizione fascista contro l’Unione Sovietica.
La famiglia Spisni è radicata a Castel Maggiore ed ha testimoniato le dure vicende della seconda guerra mondiale con l’adesione alla Resistenza di tre figli, ma anche con la perdita nelle vicende belliche di un altro figlio.
